2 GIUGNO 2024 – FESTA DELLA REPUBBLICA E DELLA COSTITUZIONE – GALLARATE

2 GIUGNO 2024 – FESTA DELLA REPUBBLICA E DELLA COSTITUZIONE – GALLARATE

L’ANPI di Gallarate, fedele ad una tradizione ormai consolidata, ha presenziato Piazza Libertà nella mattinata del 2 Giugno, celebrando la ricorrenza che segna la nascita della REPUBBLICA ITALIANA, il 2 Giugno 1946. Due anni dopo sarebbe nata la COSTITUZIONE ITALIANA, la Carta identitaria del Paese.

Nel corso del sit-in, oltre due appassionati interventi di Carlo Naggi per le ACLI e Michele Rusca per l’AMI, sono stati letti alcuni articoli della Costituzione, e si è data lettura dell’ APPELLO AL VOTO di Anpi Gallarate, che qui di seguito riproduciamo:

APPELLO AL VOTO

L’ ASSOCIAZIONE NAZIONALE PARTIGIANI D’ITALIA non è un Partito, come occorre ancora ribadire per non indurre i cittadini meno attenti a improbabili confusioni.

L’ ANPI, in occasione delle consultazioni elettorali di maggior impatto per la vita democratica del Paese e del contesto europeo di cui facciamo parte, ha sempre rivolto ai suoi iscritti, militanti ed amici, un APPELLO AL VOTO: ed è quello che anche in questa importantissima occasione ci accingiamo a fare. Il testo che segue è stato stilato da Ennio Melandri, autorevole esponente della nostra Associazione, nonché membro della Segreteria; testo che abbiamo condiviso e già promosso e divulgato sulle nostre pagine social. Lo riproponiamo dunque alla riflessione di quanti vorranno condividerne lo spirito che lo anima.

 

Appello al voto

 

Ormai a meno di una settimana voteremo, al termine di una campagna elettorale convulsa e di bassissimo profilo, inadeguata nei contenuti, fuori tema, tutta ripiegata sui nostri quotidiani problemi di bottega, in parte reali in parte costruiti e propagandati da un’informazione pilotata quando non asservita.

Stiamo attraversando uno dei momenti più difficili della nostra breve storia repubblicana. Gli ingredienti ci sono tutti: una crisi economica e sociale che chi ci governa minimizza camuffando i dati della realtà; una guerra al centro dell’Europa a cui noi partecipiamo in maniera più o meno surrettizia; un’altra in Medio Oriente , che nessuno sembra intenzionato a far cessare e che comporta una strage quotidiana di civili, in prevalenza bambini; il lavoro sottopagato e precario camuffato in crescita da un Pil menzognero; il persistente e ormai ingiustificato alto costo dell’energia e l’inflazione strisciante che nella guerra hanno solo una delle cause; una crisi climatica di portata tale mettere in pericolo la sopravvivenza stessa del nostro stesso pianeta.

E soprattutto una campagna elettorale fuori tema, perché non voteremo sul pro o contro Meloni o sul pro o contro Salvini, ma sull’elezione della nostra rappresentanza nel Parlamento Europeo. Quindi avremmo dovuto confrontarci sulla nostra idea d’Europa, sui suoi limiti e sulla sua estensione, sul suo ruolo e sui suoi poteri, sul funzionamento delle sue istituzioni e sui suoi criteri decisionali.

Non l’abbiamo fatto o l’abbiamo fatto solo in parte. Insomma, viviamo nell’incertezza del presente, dimentichi della nostra storia e del passato più recente e privi di una prospettiva per il futuro, con la percezione diffusa del distacco tra la politica e la società, o meglio tra questa classe politica e gli umori di questa società manipolata.

Ciò nonostante, o proprio per tutto ciò, non votare non è la soluzione. L’ANPI non è un partito e non può e non vuole dare indicazioni di voto, ma invita a riflettere che il non voto è una resa, una rinuncia a un diritto conquistato con fatica e con lotte in decenni che ci sembrano ormai lontani e non lo sono, è il rifiuto di quel minimo di assunzione di responsabilità e di quel minimo di onere, quello della scelta, indispensabile per non cadere per sempre nell’indifferenza e nell’inutile malcontento parolaio.

Una scelta però all’interno dei valori fondanti della nostra associazione, che sono l’opposizione al fascismo, quello storico e quello strisciante, camuffato e mutevole che permea tanti partiti e movimenti; la difesa e l’applicazione della nostra Costituzione, una Costituzione che molti vorrebbero stravolgere: trasformando l’Italia in una Repubblica Presidenziale, che concentrerebbe tutti i poteri nel capo del governo; applicando la cosiddetta autonomia differenziata, che poi significherebbe differenziare i diritti dei cittadini sulla base dell’appartenenza regionale.

Attribuendo, facendo un esempio, più sanità e più scuola ad alcuni, meno scuola e meno sanità ad altri. In estrema sintesi l’ANPI fa appello ancora una volta alla partecipazione e ai valori della libertà, dell’uguaglianza e della tolleranza.

 

ANPI Gallarate

M. Mascella

 

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