CONCLUSA L’ ASSEMBLEA ORDINARIA ANNUALE – RIEPILOGO
Si è svolta l’Assemblea Ordinaria Annuale di ANPI Gallarate, con una sufficiente partecipazione di iscritti e ospiti.
Dopo aver designato all’unanimità, alla Presidenza dell’Assemblea, su proposta del Pres. Mascella, la compagna Patrizia Foglia, si è proceduto con la scaletta dei lavori. Mascella ha quindi esposto la sua Relazione:
ASSEMBLEA ORDINARIA ANNUALE ANPI GALLARATE
DOMENICA 02 APRILE 2023
Saluti vari.
Care e cari compagni, amici, presenti tutti,
pochi mesi orsono, e precisamente il 20 Novembre 2022, tenevamo la nostra ultima ASSEMBLEA ORDINARIA ANNUALE, un po’ in ritardo per gli strascichi della pandemia che aveva rallentato tutte le attività, e la reiteriamo oggi, in rispetto delle norme statutarie.
Le nostre attività, dal Novembre 2022 ad oggi, sono state quelle istituzionali, e cioè la Commemorazione di Angelo Pegoraro e la Celebrazione del Giorno della Memoria oltre la promozione dello spettacolo teatrale “Và Gina” andato in scena l’11 Marzo presso la Cuac di Gallarate, che non finiremo mai di ringraziare per la sua disponibilità. A questo proposito non posso non rilevare, e lamentarmene, della scarsa partecipazione degli iscritti Anpi all’iniziativa, salvo la solita pattuglia militante sempre presente.
Alla prima delle due l’Amm. Com.le ha partecipato con una sua rappresentanza, alla seconda non è stata presente, accampando il fatto di non aver ricevuto alcun invito: ciò è manifestamente falso, dal momento che l’invito è stato inviato con relativa pec. E’ più probabile che il Giorno della Memoria abbia coinciso con altra manifestazione religiosa alla quale ci risulta che l’Amm. Com.le abbia partecipato. Forse una delega a qualche Assessore si poteva estendere, ma non è stato fatto.
Non posso tacere però del fatto che il Sig. Sindaco, nel manifestare ancora una volta l’ostilità preconcetta nei confronti di Anpi, ancora una volta ha rifiutato il nostro invito a ripristinare il corteo del 25 Aprile con termine naturale al Monumento alla Resistenza in L.go Camussi, come è sempre stato: da quando il Sig. Cassani presiede la Giunta Comunale, il corteo si conclude in p.zza Risorgimento. E ha voluto pregarci di smetterla con la solita richiesta di ripristino corteo tradizionale.
Ma, accettando il suo invito ed esortazione, pronunciato nel corso della riunione propedeutica al 25 Aprile, tenutasi in Comune il 14 Marzo scorso, Anpi Gallarate proseguirà il corteo autonomamente fino a L.go Camussi, luogo deputato alla Celebrazione della Festa della Liberazione, checché se ne pensi. Invito perciò fin d’ora tutti gli antifascisti a proseguire il corteo.
Colgo l’occasione per invitare chiunque a collaborare per l’organizzazione della Festa, semplicemente mettendosi a disposizione per la bisogna.
Ma la vera novità di questi mesi trascorsi è un’altra, e si è manifestata con l’insediamento al governo nell’Ottobre 2022 della compagine guidata da Giorgia Meloni: del tutto legittima, ma quanto mai preoccupante per noi di Anpi che assistiamo ogni giorno al depauperamento progressivo della Costituzione e dei suoi principi fondamentali. Tra questi, il progetto dissacrante dell’autonomia differenziata, che così come è previsto, prepara un’ulteriore drammatica divisione amministrativa e politica del Paese, con gravi conseguenze sociali ed economiche sul piano della uguaglianza di tutti i cittadini nella fruizione dei servizi che ne deriveranno: non c’è dubbio che l’«autonomia» proposta dal solito Calderoli e appoggiata dal governo Meloni frantumi l’unità nazionale.
Per tacere del cosiddetto codice degli appalti: un autentico regalo alle mafie e a quegli amministratori “allegri” contro cui la CGIL scende, non a caso, in piazza, tra gli scherni di un improbabile Ministro dei Trasporti…
Non meno gravi le dichiarazioni di molti esponenti di questa maggioranza su diversi aspetti costituzionali, tesi al ridimensionamento del valore della Resistenza e del suo fondamentale concorso alla Liberazione d’Italia dal nazifascismo: e le parole della seconda carica dello Stato, il Pres. del Senato La Russa, a proposito di via Rasella, sono ignominiose e quanto mai false, nonché smentite nei fatti da appropriata documentazione storica e da sentenze giuridiche inappellabili.
Queste le parole di condanna senza appello del nostro Presidente Gianfranco Pagliarulo:
“Le parole di La Russa sono semplicemente indegne per l’alta carica che ricopre e rappresentano un ennesimo, gravissimo strappo teso ad assolvere il fascismo e delegittimare la Resistenza. Il terzo battaglione del Polizeiregiment colpito a via Rasella mentre sfilava armato fino ai denti stava completando l’addestramento per andare poi a combattere gli Alleati e i partigiani, come effettivamente avvenne. Gli altri due battaglioni del Polizeiregiment erano da tempo impegnati in Istria e in Veneto contro i partigiani. L’attacco di via Rasella, pubblicamente elogiato dai comandi angloamericani, fu la più importante azione di guerra realizzata in una capitale europea. Dopo la Presidente del Consiglio, anche il Presidente del Senato fa finta di ignorare che non furono i soli nazisti a organizzare il massacro delle Fosse Ardeatine, perché ebbero il fondamentale supporto di autorità fasciste italiane”.
Questo è oggi il governo che guida il Paese: e lascio a voi giudicarne la matrice. Quanto prima esposto è solo un esempio della natura di tale matrice.
Per tacere delle contraddizioni evidentissime che segnano la Meloni di ieri all’opposizione a quella di oggi al governo del Paese e che, nonostante le roboanti dichiarazioni di autostima, rischia di farci perdere ciò che è stato previsto nel PNRR per manifesta incapacità gestionale e politica nei rapporti con la UE.
La collana di “perle” di questo governo si arricchisce ogni giorno di più: e condurrà il Paese al soffocamento se le forze di opposizione non faranno azioni nette e decise promuovendole nelle piazze, e chiamando i cittadini alla lotta democratica. In molti attendono un pronunciamento in questo senso della CGIL, unica Organizzazione a livello nazionale che può farsene carico con autorevolezza.
Un’ultima osservazione su alcune critiche rivolte alla CGIL per aver invitato Giorgia Meloni al suo Congresso: come ho già avuto modo di scrivere sui social, la CGIL non ha invitato Giorgia Meloni, ma il Presidente del Consiglio in carica. Atto dovuto, nella tradizione democratica dell’Organizzazione Sindacale. Come del resto facciamo noi di Anpi, invitando il Sindaco e non la figura o il personaggio che, di volta in volta, lo rappresenta…Se poi non accetta l’invito e lo ignora, è affar suo.
L’Anpi di Gallarate gode buona salute, con nuovi iscritti anche in questo scorcio di anno, anche se dobbiamo lamentare la scomparsa di Valter Ferrari, l’ultimo Partigiano vivente della nostra Sezione, avvenuta il 30 Ottobre 2022, ma di cui ho avuto notizia solo poco tempo fa; così come piangiamo la scomparsa di Bruno Beltrame, avvenuta l’8 Gennaio scorso. A loro va il nostro caloroso saluto ed il nostro ricordo.
Salutiamo altresì i nuovi iscritti Laura Beltrame, Chiara Nassetta e Franco Alberto Pisu, che ci hanno onorato della loro adesione e ai quali rivolgiamo un applauso altrettanto caloroso.
Voglio rammentare a tutti come le potenzialità di nuovi iscritti siano infinite: spesso basta cogliere l’occasione giusta, e il periodo che stiamo vivendo lo è senza dubbio.
Altro appello che vorrei rivolgere a tutti noi è quello sulla Sanità: stanno distruggendo il Servizio Sanitario Nazionale, una volta fiore all’occhiello del Paese, a favore di una privatizzazione dei servizi che deve allarmarci e renderci vigili.
Ringrazio le compagne e i compagni che mi aiutano nell’adempimento di molte attività, senza farne l’elenco, e grazie pertanto a tutti, esortando però ad una maggiore partecipazione alle attività dell’Associazione.
W l’ANPI
W la Resistenza
M. Mascella
Gallarate, 02 Aprile 2023
Patrizia Foglia ha dato quindi la parola agli ospiti, e ha chiesto di intervenire Rosalba Biagiotti, Pres. Acli Gallarate, rilevando come tra le due Associazioni vi sono ideali comuni, come la Pace, e scarsità di fondi; importante obiettivo delle Acli la difesa della Sanità pubblica e la vigilanza democratica del territorio. Preannuncia un invito a partecipare ad una iniziativa verso la fine di Maggio prossimo. Il problema della scarsa partecipazione coinvolge anche le Acli.
Pino Pizzo, Segr. della locale Camera del Lavoro, esordisce con una analisi dello stato attuale e avverte che: 1) c’è bisogno di maggiore responsabilizzazione di tutta la sinistra; 2) troppi distinguo, stando tutti dalla parte giusta; 3) c’è bisogno di opposizione seria a un governo pericoloso (vedi codice appalti); 4) auspicabile una cabina di regia per la gestione del PNRR a Varese e provincia. La partecipazione è oggi questione di emergenza democratica: partecipazione che parte dai luoghi di lavoro, nelle periferie…
Maia Chirea, della Rete degli Studenti, ammette la propria delusione verso l’Amministrazione Comunale di Gallarate perchè: 1) assente nel Giorno della Memoria; 2) assente sulla Scuola; 3) assente nel territorio. Denuncia le dichiarazioni preoccupanti del Ministro Valditara sulla Scuola. C’è bisogno di maggiore partecipazione ma è difficile mettersi in gioco. Mancano anche gli spazi per aggregarsi. Sul 25 Aprile, la risposta del Sindaco (circa l’invito a non insistere sul prolungamento del corteo e quindi al suo ripristino originale), fa emergere l’assenza della volontà di dialogo. Denuncia infiltrazioni fasciste al Liceo dei tigli (murales); e informa di iniziative a Palermo di studenti delle superiori nelle scuole elementari a raccontare le storie partigiane. E si potrebbe fare anche a Gallarate!
Nel rispetto della scaletta all’o.d.g., viene data parola al Tesoriere Roberto Crusco, che illustra il Bilancio consuntivo del 2022: Bilancio che, posto ai voti, viene approvato all’unanimità dai presenti.
Il dibattito prosegue con l’intervento appassionato di Donato Rabacchin, molto preoccupato per il progressivo stravolgimento della Costituzione che questo governo, con diuturno stillicidio, opera senza sosta. Un esempio, tra i molti altri, è l’obiettivo del Presidenzialismo, progetto che giudica spaventoso. Puntualizza inoltre i fatti di Cutro, altro segnale di indicibile razzismo.
Stefano Rizzi: sul 25 Aprile, e sugli atteggiamenti del Sindaco, trova che le polemiche lascino il tempo che trovano; fatto sta che gode della maggioranza dei cittadini che lo hanno votato, e rispecchia un modello socio-economico che delinea la crisi democratica in atto. Il problema arriva da almeno trenta anni di insipienza anche della sinistra nel suo complesso, e questa volta sarà difficile difendere la Costituzione, perchè fanno e faranno leggi ordinarie, attuando prima modifiche alla Costituzione formale, e poi sostanziale-materiale. Dobbiamo ricominciare a perseguire obiettivi precisi, a cominciare dalle azioni pacifiche concrete per la Pace, e si sofferma sul murales denunciato da Maia Chirea, mettendo a disposizione l’esperienza della CGIL. Manca la politica, nella sua accezione più estesa. I Sindacati, non la sola CGIL, sono l’unica organizzazione di conflitto rimasti e da loro ci si aspetta di tutto: ma la politica dov’è? In quanto all’attività di Anpi, suggerisce non solo spettacoli, ma utilizzo delle risorse per fare qualcosa che resti, come ad esempio spostare il cippo di Angelo Pegoraro in luogo più idoneo e dignitoso (sempre nei pressi dell’attuale sito). Il Pres. Mascella a questo proposito esprime perplessità, ma il tutto è da verificare con un sopralluogo. Fa presente anche l’intervento di Anpi nelle scuole, quando i rispettivi Dirigenti Scolastici lo consentono.
Ilaria Mascella: si sofferma, tra l’altro, sulla necessità che Anpi Gallarate si doti di una programmazione annuale, che si può realizzare con il concorso di un gruppo minimo di compagne/i, evitando di assumere iniziative all’ultimo momento, così sempre di difficile realizzazione.
Ennio Melandri: si dichiara d’accordo con l’analisi politica di Rizzi e con la necessità programmatica di Ilaria, e propone di iniziare immediatamente un lungo stillicidio di informazioni circa tutti gli episodi anche piccoli che vanno nel senso della crisi di democrazia provocata da un fascismo sempre più evidente.
Michele Maglione: anche nella scuola si manifestano pericolosi segni di restaurazione: con le riforme in via di approvazione vengono assegnati più poteri al D.S., con possibilità di chiamata diretta degli Insegnanti. Si offre di collaborare con la Rete degli Studenti, per quanto denunciato da Maia Chirea.
Patrizia Foglia passa quindi la parola a Claudio Castiglioni, che legge il suo intervento:
RelazioneperassembleaAnpiGallarate
Nel salutare e ringraziare per l’invito tutti i presenti, vorrei iniziare questo mio intervento, ricordando lafucilazionedi
17giovaniavvenutaaBAVENOsulLungolagoperopera deinazistiil21Giugno1944.Trairagazzifucilatic’era un
partigiano saronnese, BURASCHIANTONIO.
Lasuastoriainizianelfebbraiodel1944quandoèchiamato allearmi.Antonioèrisolutoanonpresentarsi,nonostanteiparericontraridi molti.E’fermonelsuoaltoideale.Versolafinedifebbraioparteperla montagna.E’accompagnatoinValGrandeemessoadisposizionedel comandanteSuperti.DopoqualchemeseètrasferitoaCicogna,ovealternandosi conunsuocompagno,provvededimassimaalrifornimentodeigenerialimentari.
Neinotirastrellamentidelgiugnodel1944,mentresidirigevaversoFinero ondefuggireall’accerchiamentotesodaimponentiforzenemiche,incappavanel grossodelleformazioninazifascisteevienefattoprigioniero.Tradottoallascuola diMalescoconaltri59patrioti,dopomaltrattamentiesevizie,vienetrasferitoa Intra.Qui,dopoaltretorture,43deisuoicompagni,vengonocondottiaFondo Toceefucilati.Antonioconaltri17compagniinvece,sarannofucilatiaBavenoil giornodopo.
In un mondo policentrico, in cui, con la fine delle ideologie, ognuno agisce secondo il proprio puro interesse, alcuni punti saldi dovrebbero essere sempre al centro dell’azione politica: per noi italiani, uno di questi è l’antifascismo.
Ce lo impone la nostra Costituzione considerata una delle più avanzate d’Europa in merito di diritti e doveri civili, sebbene ancora oggi è non del tutto applicata; ce lo impone la Storia, che ha mostrato a tutti noi di cosa può essere capace l’uomo senza robuste fondamenta culturali, prima ancora che giuridico istituzionali.
Oggi, nel tempo della destra al governo, contro la Costituzione si annuncia una ennesima offensiva, che si propone addirittura di mutare la forma di governo e la forma di Stato, rispettivamente attraverso il – presidenzialismoo semipresidenzialismo ( i contorni del progetto sono ancora fumosi), l’autonomiadifferenziata, le ipotesi di modifica dell’ordinamento giudiziario.
Senza entrare nei dettagli, e senza imbastire processi alle intenzioni (anche se è difficile non avvertire nel mantra presidenzialista il sentore di suggestioni plebiscitarie e di tentazioni autocratiche), si deve almeno osservare che, assumendo le funzioni di capo del governo, la figura del Presidente della Repubblica perderebbe le sue caratteristiche di garanzia e d’imparzialità, mentre verrebbe definitivamente alterato l’equilibrio dei poteri a vantaggio dell’esecutivo, e lesa l’indipendenza di alcuni organi istituzionali (si rammenti che un terzo dei giudici della Corte Costituzionale è di nomina presidenziale).
Le parole con cui l’attuale Presidente del Consiglio ha voluto celebrare l’anniversario dell’eccidio delle Fosse Ardeatine sono indecenti e vergognose. Senza appello. Denotano, al meglio, una scarsa conoscenza degli eventi storici occorsi oppure, nella peggiore delle ipotesi, una volontà di mistificazione lontana dall’idea di “pacificazione nazionale” propugnata dall’attuale Presidente del Senato.
Il 24 marzo 1944 le truppe di occupazione tedesche, come rappresaglia per l’attentato partigiano del giorno precedente in cui morirono 33 soldati in Via Rasella a Roma, uccisero tramite esecuzione sommaria 335 persone tra condannati in carcere anche per motivi politici, antifascisti, veri o sospetti, ed ebrei. Il particolare che si vuole omettere di menzionare è che parte della lista fornita al colonnello delle SS Herbert Kappler fu stilata dall’allora Questore di Roma, Pietro Caruso, con l’ausilio di Pietro Koch, criminale di guerra, capo della famigerata Banda Koch, e con l’avvallo del Ministro dell’Interno della Repubblica Sociale Italiana Guido Buffarini Guidi, tanto italiani quanto lo fu la maggioranza delle vittime di questa strage.
Questo ennesimo episodio, estremamente sgradevole, che ha interessato componenti dell’attuale Governo italiano da quando è entrato in carica si inserisce nel tentativo di minimizzazione e di svuotamento di significato del cammino repubblicano e democratico che l’Italia ha intrapreso proprio dalla fine del periodo fascista, con fatica, non sempre in modo lineare, ma con la consapevolezza di poterci relazionare a noi stessi e al mondo che ci circonda con quella libertà e quella coscienza che solo chi ha toccato le tenebre e l’oscurità della dittatura e conseguentemente della terribile occupazione straniera può conoscere.
Proviamo adesso a uscire dall’Italia. I due grandi assenti in questo scenario internazionale di crisi e di conflitti, si chiamano “DIPLOMAZIA”e“O.N.U.” Dall’Iran ad Israele ai territori palestinesi, dalla Turchia alla Siria, devastate dal terremoto, alla questione dei migranti, arrivano quotidianenotiziediunincendiochedilaga. Le spese di riarmo crescono in modo osceno ovunque, come avvenne prima delle due guerre mondiali, mentre i governi europei – compreso il nostro – diventano sempre più autoritari verso chiunque si permetta di criticare questa mostruosa deriva bellicista, nonostante i sondaggi dicano che la maggioranza degli italiani (e anche degli europei) è contraria all’invio di armi e all’intervento della NATO. Con il recente spostamento in Bielorussia di ordigni nucleari ed una durissima repressione interna, la Russia ormai sembra voler cancellare la “parola Pace”.
Intanto a causa del gioco fra sanzioni e controsanzioni è aumentata l’inflazione a livelli sconosciuti nel nuovo secolo, il costo dell’energia ha generato difficoltà enormi ad imprese e famiglie (si calcola che sono più di 5 milioni i nuovi poveri in Italia) ed in generale sono peggiorate le condizioni di vita e di lavoro dei cittadini europei e italiani.
Non basta: il presidente degli Stati Uniti e il segretario generale della NATO indicano nella Cina il prossimo e più potente nemico da affrontare, se necessario, anche sul piano militare.
E’ notizia di qualche tempo fa, della morte all’età di 96 anni dell’economista GiorgioRuffolo e sono passati 10 anni esatti da quella analisi che, in alcuni tratti, si è rivelata addirittura profetica.
… “Si potrebbe dire che l’armafondamentaledelcapitaleèlavaligia. Lasolaminacciadiunospostamentobloccalepossibilitàdifarvalere l’autonomiadellapolitica.
L’ eliminazione di ogni ostacolo al movimento dei capitali determina un vantaggio decisivo del capitalismo sulla democrazia pregiudicando il relativo equilibrio che si era raggiunto tra queste due forze.
…Questo vantaggio si traduce in una fortediseguaglianzatra iredditidel capitaleequellidellavoro. Una diseguaglianza che potrebbe tradursi in una debolezza della domanda, costituita soprattutto dai redditi di lavoro. A questa minaccia il capitalismo reagisce con una “mossa” decisiva: l’indebitamento, che permette di compensare il minore aumento dei redditi di lavoro. L’ indebitamento diventa un fenomeno generale e sistematico al punto che il capitalismo viene definito da un economista come quel sistema nel quale i debitinonsipaganomai.
Una caratteristica chiaramente insostenibile alla lunga e che si traduce prima o poi in una inevitabile crisi determinata da insolvenze, come nel caso dei cosiddetti “subprime”… I debiti si pagano. Come si chiude la vicenda? Chi paga alla fine?
Pagano i contribuenti e i lavoratori, sotto forma di aumento delle tasse e/o di contrazione dei salari. La ricchezza è rappresentata dall’ emissione di “titoli” che da semplici indicatori della ricchezza finiscono per diventare ricchezza essi stessi.
… Ilcapitalismononammettecheilsettorepubblicodiventiunelemento decisivodell’economia. Si profila una condizione nella quale ilrallentamento dellacrescitadeterminatodapoliticherepressivedellafinanzapubblica siaccoppiaconl’iniquità. Due elementi che rischiano di suscitare una depressionedilungoperiodo.
Tornando alle questioni che riguardano la nostra associazione, in previsione dell’80° anniversario della Liberazione, come Anpi Saronno stiamo lavorando su un nuovo progetto: “sulleOrmedellaMemoria” concepito per essere un luogo dove si possano collocare, una serie di installazioni itineranti che spiegano la storia dei protagonisti della guerra di Liberazione e della Resistenza.
Soprattutto che possano trasmettere alle nuove generazioni, il risultato dei sacrifici che ha comportato la sconfitta del nazifascismo e la vittoria della Democrazia con l’avvento della Repubblica Parlamentare Italiana e della Carta Costituzionale a garanzia di tutti gli individui.
Queste installazioni si potrebbero realizzare in modo distinto in un Parco Pubblico o in uno stabile (per esempio in una ex fabbrica o ex scuola) nei quali troverebbe posto la documentazione (memorialistica, fotografica, di filmati ecc…) atta a consentire e sviluppare gli studi dei singoli momenti e ad approfondire e conoscere la storia.
– Purtroppo occorre ogni giorno che passa, essere consapevoli che i protagonisti e testimoni della Lotta di Liberazione lasceranno a noi antifascisti il testimone della Memoria e come ci dice la nostra cara IvonneTrebbi,partigianaBruna:
“Inqueimomentitragicidigrandesofferenzaedisacrificio,sapete qual’èstatoilmalepeggiore?L’indifferenza! Èunsassocheabbiamoalcollo.Ilguaiopiùgrande.Bisogna partecipare,esserci,guaiachidice:”tantoamenoninteressa”. Nonèvero!Interessaanchete!Perchéanchetuseidiquestopaese! Anchetusubisciquellochesubisconoglialtri“.
– Dal 2016 aderiamo e collaboriamo alle attività del coordinamento delle associazioni “4PASSIDIPACE”
– In questi ultimi mesi Anpi Saronno è stato coinvolto da un piccolo gruppo di familiari di InternatiMilitariItaliani(IMI), per un lavoro di ricerca sui cittadini del Saronnese deportati in Germania a seguito delle vicende della Seconda Guerra Mondiale coinvolti, ciò ha portato alla raccolta presso l’Archivio comunale saronnese e di Stato varesino, di importanti documenti ed al coinvolgimento attivo di diverse famiglie, con la collaborazione e condivisione di ANPI, Centro Studi “Gli Schiavi di Hitler” di Cernobbio, Società Storica Saronnese, di studiosi volontari e del personale dell’Archivio Comunale e provinciale.
– Una delle caratteristiche dell’ANPI, è quella di essere riconosciuta dal Ministero della Difesa Italiana come associazione combattentistica, perché nel periodo della 2° guerra mondiale i partigiani hanno combattuto con le armi il nazifascismo.
Questa caratteristica in tempo di “Democrazia” ha cambiato il mandato dell’associazione, facendo in modo che col tempo, si potessero abbracciare e fare propri i temi della Pace e della tolleranza.
Oggi, con la riforma del Terzo Settore, anche la nostra associazione dovrà adeguarsi ai cambiamenti richiesti dalla legge. Cosa comporta il passaggio a Ente del Terzo Settore?
La riforma del terzo settore norma in un solo testo tutte le tipologie di organizzazioni denominate “entidelTerzosettore (Ets)”. Nasce, così, una definizione comune per soggetti diversi, dalle piccole organizzazioni, le reti nazionali, dalle cooperative sociali agli enti filantropici.
Sono 7 le nuove tipologie: organizzazioni di volontariato (Odv); associazioni di promozione sociale (Aps); imprese sociali (incluse le attuali cooperative sociali);
enti filantropici; reti associative; società di mutuo soccorso; altri enti.
Nel concludere questo mio intervento credo sia giusto ricordare tutti i partigiani che ci hanno lasciato e quelli che ancora ci danno coraggio e forza nel portare avanti i valori dell’antifascismo e della Resistenza. Inoltre un ringraziamento speciale va alla nostra Presidente Anpi Provinciale Ester De Tomaso, per l’enorme impegno e lavoro che svolge da anni nell’aiuto e sostegno a tutte le sezioni Anpi della nostra provincia. Infine rivolgo un ringraziamento e un saluto a tutti i presenti con l’augurio che gli ideali e i valori della Costituzione, della Democrazia e soprattutto della PACE diventino patrimonio per le generazioni future.
Gallarate, 02/04/2023
PerAnpiProvincialeVarese
ClaudioCastiglioni
La riunione, tra gli applausi riservati all’ultimo intervento dell’inviato del Comitato Provinciale Anpi Varese, si conclude con un partecipato aperitivo.
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