Commemorazione ANGELO PEGORARO 2023

Commemorazione ANGELO PEGORARO 2023

Si è svolta, molto partecipata, la Commemorazione di ANGELO PEGORARO, Domenica 15 Gennaio 2023.

La cerimonia è stata introdotta dal Pres. di Anpi Gallarate Michele Mascella, che ha salutato e ringraziato tutti i presenti, in particolare la delegazione dell’Amministrazione Comunale composta dagli Assessori Corrado Canziani (Bilancio), Stefania Picchetti (Servizi al cittadino) e dal Consigliere Paolo Bonicalzi.

 

Presente anche il Segretario della Camera del Lavoro Pino Pizzo, oltre a Ivano Ventimiglia, instancabile organizzatore della parte audio-tecnica, Angelo Bruno Protasoni, della Segreteria Associazione Mazziniana Gallaratese, il labaro dell’Anpi Provinciale Varese, scortato da Pippo Pitarresi.

Presente anche il Sindaco di Cazzago Brabbia Emilio Magni, iscritto all’Anpi Gallarate da sempre.

Presente, tra tutti quelli invitati alla cerimonia, il PCI, con il suo Segretario Giuseppe Maffioli, e Osvaldo Bossi, al quale Mascella ha dato la parola per una sintesi dei fatti accaduti ben 78 anni orsono.

“Onore e gloria al Partigiano Falco

Domenica 15 gennaio 2023

Rendere omaggio al Partigiano Falco a 78 anni dalla sua uccisione il 16 gennaio 1945, a 78 anni dal suo assassinio perpetrato dalla canaglia fascista che ancor oggi rialza la testa non è solo un dovere ma è l’impegno per ribadire che il fascismo non è un’opinione ma un crimine.

Angelo Pegoraro, “Falco”, non ha ancora 18 anni quando nel febbraio del 1944 viene licenziato dalla Caproni Vizzola, dove lavora come garzone.

Si trasferisce a Ghemme (Novara), per lavorare alla Todt, (l’organizzazione del III Reich che si occupava della costruzione di strade e di fortificazioni) e lì incontra, per la prima volta, alcuni gruppi partigiani locali con i quali condivide idee e speranze.

…Lui, non ancora diciottenne, non è un renitente alla leva. Sono la sua fede negli ideali di libertà e giustizia sociale, che lo convincono a schierarsi con le forze partigiane per abbattere il fascismo e scacciare l’invasore tedesco.

Angelo, come tutti i partigiani ogni tanto tornava a casa per salutare i famigliari, per rifocillarsi, per trovare gli amici.

…il 16 gennaio 1945, a Cascinetta, sulla soglia di casa, sotto gli occhi esterrefatti della Madre e della sorella, Angelo veniva assassinato dalla sbirraglia fascista, comandata dal repubblichino Crosta, senza che nessuna arma fosse rinvenuta su di lui.

Stessa sorte toccò al partigiano che era con lui e che venne arrestato nella stessa occasione, si chiamava Vittorio Minelli, aveva 22 anni ed era di Clusone in provincia di Brescia. Dopo 40 giorni di prigionia venne fucilato a Sacconago il 25 febbraio dello stesso anno.

Un episodio come “tanti altri” in quel periodo in cui la caccia al rosso, all’antifascista, al ribelle che non accettava di aderire alla Repubblica di Salò, la caccia a chi non si schierava con loro, al renitente, era la priorità di un regime giunto alla fine e che vedeva nel movimento antifascista il nemico da battere per la propria sopravvivenza.

I nostri eroi, i nostri martiri erano gente semplice con un cuore immenso e una coscienza sociale tale da mettere sé stessi dopo i grandi ideali di giustizia.

Così a noi, 78 anni dopo, non resta che ricordarli, ringraziarli e seguire il loro esempio, difendendo l’eredità morale che ci giunge dal loro sacrificio.

Giovani cresciuti in fretta, per darci un futuro, un futuro in un paese che non ha fatto i conti con la storia, un paese dove viene tollerato il razzismo, l’apologia di fascismo, la costituzione di organizzazioni fasciste e naziste, un paese che non rispetta la propria Costituzione, un paese che andrebbe cambiato radicalmente.”

 

Al discorso commemorativo di Osvaldo Bossi, ha fatto seguito l’intervento dell’Assessore Canziani che, a nome dell’Ammin. Com.le, ha portato i suoi saluti.

“Porto i saluti dell’amministrazione e ringrazio le associazioni che, come già con le pietre d’inciampo, hanno cura della memoria” ha detto l’assessore Canziani.

Pegoraro è uno dei partigiani gallaratesi caduti nella guerra di Liberazione, anche lontano da casa, dove molti si trovavano già come militari di leva all’8 settembre, quando sfuggirono ai tedeschi e poi alla leva della Repubblica Sociale Italiana, lo Stato illegittimo costituito dal fascismo per continuare la guerra. I partigiani e i patrioti lottavano invece per farla finita con un regime dittatoriale e concludere la guerra, che colpiva duramente tutta la popolazione. Contro la prosecuzione del conflitto si scioperava anche nelle fabbriche: per questo subirono la deportazione anche gallaratesi, come Vittorio Arconti, ricordato da una pietra d’inciampo in via Mameli angolo via Curioni.

 

 

Di seguito, il breve ma incisivo intervento della V.Pres. di Anpi Gallarate Guja Baldazzi Aspesi, che riproduciamo qui di seguito:

 

“Dirò due parole per ringraziare e salutare tutti coloro che hanno voluto presenziare a questa partecipata commemorazione di Angelo Pegoraro, giovanissimo partigiano morto per difendere la democrazia e la pace.

Nell’occasione voglio sottolineare nuovamente che ANPI è custode di questa memoria specialmente perché ne derivi un insegnamento per l’oggi ed eventi come questi non si ripetano mai più.

Purtroppo, in questo momento, nel mondo stiamo assistendo a ripetuti attacchi contro la democrazia e la pace è gravemente minacciata da troppi conflitti, persino nei confini dell’Europa.

 

Ecco noi siamo qui oggi anche per chiedere una pace giusta per tutti, una pace giusta per l’Ucraina ed una pace giusta per tutti i popoli martoriati, come in Iran, dalla violenza di poteri autocratici.

Ricordando che pace, democrazia, libertà e giustizia sociale sono i valori di cui si sostanzia la ragion d’essere della nostra Associazione.”

Guja Baldazzi Aspesi

 

Mascella ha così nuovamente salutato e ringraziato i convenuti e rammentato, sulla scorta di quanto già detto da Guja Baldazzi, che il mondo è devastato da un numero impressionante di guerre (se ne contano almeno cinquanta, tra quelle note), esprimendo un forte rammarico per quella (tra tante altre) dimenticata fra Palestinesi e Israele, con il gravissimo atto brutale di quest’ultima con il divieto di esporre la bandiera palestinese nei luoghi pubblici.

 

 

 

 

 

 

 

 

Una “manciata” di ANPI GALLARATE

 

Per le foto, clicca qui

 

 

 

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