Eversione istituzionale
Il gravissimo attacco al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, sferrato dal Presidente del Consiglio in carica, Silvio Berlusconi, non ha precedenti nella storia del nostro Paese, e si configura, per i modi, i tempi e l’occasione, nonché il merito, come un atto che mina alle fondamenta l’ordinamento giuridico ed istituzionale dello Stato, prevaricando le funzioni e le prerogative del Capo dello Stato, massima espressione dell’unità del Paese, nel quale con tali atteggiamenti si vogliono introdurre profonde e laceranti divisioni: così come viene deliberatamente ignorata la divisione dei poteri, fondamento ineludibile di qualsiasi democrazia accertata e consolidata dalla Storia.
E’ l’attacco virulento, inoltre, alla Costituzione Repubblicana, ritenuta un orpello passato di moda, ma soprattutto un vincolo dal quale liberarsi per affermare un agognato personale strapotere su tutta la società italiana.
A tutto ciò l’ ANPI si oppone fermamente, stigmatizzando le affermazioni del Presidente del Consiglio come eversive, e pertanto condannandole senza possibilità di appello alcuno.
L’ ANPI offre incondizionata solidarietà e sostegno al Capo dello Stato, Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, esortandolo a perseverare nella sua funzione di arbitro istituzionale al di sopra delle parti, e vigile guardiano della Costituzione Repubblicana nata dalla Resistenza e dal concorso appassionato di uomini e donne che seppero unirsi, pur nelle diversità, per dare luogo ad una architettura armonica ed ancora validissima della Carta Costituzionale, raro esempio di equilibrio giuridico ed istituzionale nel panorama internazionale.
Condanna inoltre come immorale la legge che obbliga i medici alla delazione sugli immigrati, il decreto d’urgenza sul caso Englaro, usato artificiosamente ed in modo strumentale per attaccare la Costituzione, che sembra essere scaturito da volontà estranee allo Stato Italiano e che ne involve la sua natura di Stato laico ed aconfessionale.
Condanna altresì il paventato DDL 1360/2008 che equipara i Partigiani ai repubblichini di Salò, conferendo così ai collaborazionisti del nazismo la dignità di combattenti per la libertà, non riconosciuta da nessun altro Paese coinvolto nella seconda guerra mondiale.
Esorta quanti, sensibili al dispiegarsi della democrazia in un libero confronto di idee e progettualità, vogliano dissociarsi dalle ultime dichiarazioni del Presidente del Consiglio, a farlo con tutti i mezzi possibili, dando voce alle serie preoccupazioni e perplessità sorte a seguito di tali comportamenti.
p. Il Direttivo dell’Anpi di Gallarate
M. Mascella
Gallarate, 09 Febbraio 2009
Il testo del presente comunicato è stato inoltrato al Presidente della Repubblica On. Giorgio Napolitano